In questa guida spieghiamo come deve essere fatta la numerazione dei Documenti di trasporto.
Il D.P.R. n.472/1996 ha soppresso la vecchia bolla di accompagnamento e ha introdotto il Documento di trasporto, Ddt. Si tratta dell’attestazione scritta relativa al trasporto di beni da un luogo all’altro, che può avvenire per svariate ragioni, non solo a fini di vendita. Per esempio, il Ddt deve essere redatto anche nel caso in cui stiamo movimentando una partita di merce da una sede all’altra della nostra stessa azienda, come nel caso di un trasferimento da uno stabilimento di produzione a un magazzino poco vicino. Per il trasporto a titolo di cessione, il Ddt consente al venditore di avvalersi della fatturazione differita.
Indice
Come Numerare i DDT
Non esiste un atto formale da redigere, tanto che la compilazione del Ddt può avvenire anche in forma libera su un pezzo di carta. L’importante, però, è che esso contenga tutti gli elementi obbligatori previsti dal comma 3. del D.P.R. n.472/1996.
Tra questi vi rientra il numero progressivo, il quale può seguire diverse numerazioni, cioè sulla base dei diversi punti di emissione, dei punti vendita, delle filiali o del magazzino.
Dunque, il numero progressivo da inserire obbligatoriamente nel documento può non rappresentare esattamente l’ennesima redazione di un Ddt nell’esercizio da parte dell’attività che lo emette, ma solo della filiale o del punto vendita o del magazzino da cui viene movimentata la merce.
Metodi Numerazione
Facciamo un esempio pratico per capire meglio il concetto. Uno stabilimento deve spedire una partita di merce a un cliente. Si tratta della spedizione numero 53 avvenuta nel corso dell’esercizio, per cui questo sarebbe il numero progressivo da inserire nel Ddt, insieme agli altri elementi obbligatori.
Tuttavia, supponiamo che la stessa azienda possegga più magazzini e che da un secondo venga spedita merce a un cliente per la trentesima volta nel corso dell’esercizio. L’azienda può decidere di seguire una numerazione unica per tutte le proprie unità produttive oppure di applicare a ogni Ddt una numerazione per unità produttiva. Nel primo caso, dovremo sommare le spedizioni dell’uno e dell’altro magazzino, per cui al posto di 53 dovremo scrivere 83, 53 + 30, tenendo conto delle spedizioni di entrambi i magazzini. Nel secondo caso, invece, ogni unità seguirà numerazione propria.
Questa seconda via appare la più pratica, perché diventa complicato andare a verificare momento per momento quante spedizioni siano state effettuate anche da altre unità appartenenti alla stessa azienda, di cui non sempre si è in grado di disporre della relativa contabilità. Da qui, la scelta in capo all’azienda, che si rivela particolarmente utile per le realtà più complesse.